lunedì 29 gennaio 2018



Autunno 1943. Un bambino ebreo e una città occupata dai soldati tedeschi. Il padre non c'è. La madre lavora a casa e Daniel deve correre a fare la fila per comprare da mangiare. Ma è l'arcigna portinaia Apollonia, di sicuro una strega, a spaventarlo più di ogni cosa. Finché un giorno... Forse anche una strega può salvare un bambino?

Come incomincia:

“ I bambini le gridavano: -Apollonia, Apollonia, quanti polli hai mangiato?- e lei gli correva dietro agitando la scopa.
Anche Daniel le gridava: -Apollonia, Apollonia, quanti polli hai mangiato?- se no i bambini non lo avrebbero più voluto a giocare con loro.
Daniel però si nascondeva dietro gli altri.
Sperava che Apollonia non lo vedesse.
La portinaia Apollonia era una strega, e Daniel ne aveva una paura tremenda.”

LEVI L., La portinaia Apollonia 


sabato 20 gennaio 2018

E'INVERNO nella 3 C

GIORNI DELLA MERLA

I tre giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio: 29, 30 e 31 oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio. Sempre secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno.
“Un tempo tutti i merli avevano le penne bianche. Tanto tempo fa sembrava che Gennaio facesse apposta a dare fastidio alla merla con il suo gelo e alla fine il povero uccello non riusciva più a trovare da mangiare e andò a chiedergli:
“Gennaio, me lo faresti il favore di andare via un po’ prima?
E lui che allora durava 28 giorni rispose: “Proprio non posso, io faccio solo il mio mestiere e duro quanto devo durare!”
Allora la merla decise di usare la furbizia e l’inverno dopo ammucchiò un bel po’ di provviste, poi entrò nel buco del tronco di un albero. Rimase lì tutto il mese e, appena Gennaio se ne stava andando uscì fuori fischiando: “Di te non me ne importa! E quando esci, chiudi la porta!”

Ma a Gennaio non piaceva essere preso in giro e si offese talmente tanto che andò da suo fratello Febbraio per farsi prestare tre giorni, poi scatenò una te bufera tale che la merla si salvò per miracolo.
Andò a finire che Gennaio decise di tenersi quei giorni in più e li fece diventare i più freddi dell’anno, mentre suo fratello Febbraio dovette accontentarsi dei ventotto che gli erano rimasti. E la merla? Il freddo era tale che dovette rifugiarsi dentro un comignolo e ne uscì tutta nera di fuliggine.
Per questo i merli, che fino ad allora erano bianchi, hanno le penne nere come il carbone! “

Sempre secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà mite; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.
Scarica scheda : I giorni della merla
Video: La leggenda dei giorni della merla 

giovedì 11 gennaio 2018

MALALA Nobel per la Pace



Storia di Malala, la sedicenne che ha ricevuto il Nobel per la pace

Nel 2009 Malala ha 11 anni vive in Pakistan. Inizia a scrivere un diario, piccole notizie sulla quotidianità del suo paese. Con la semplicità delle parole, Malala denuncia i talebani che in Pakistan si oppongono con violenza al diritto all’istruzione delle bambine e delle donne. I testi di Malala vengono pubblicati dalla BBC(Televisione americana) e quindi diffusi in tutto il mondo. A qualcuno però questo non piace: un giorno Malala è sul pullman che la porta a scuola. Viene aggredita da uomini armati di pistole. Le sparano alla testa.
Ma Malala è forte. Pur ferita gravemente, non muore. Viene portata in Gran Bretagna, dove guarisce e diventa un simbolo. La sua storia fa il giro del mondo.
Malala ha avuto molto coraggio a difendere i suoi sogni e sperare per la pace e un mondo migliore.

A 17 anni, a Malala è stato dato il premio Nobel per la pace. È stata la più giovane vincitrice del premio Nobel e lo ha vinto  “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione ”.


"Un bambino, un insegnante e un libro possono cambiare il mondo.
Impugniamo i nostri libri e le nostre penne, che sono loro le nostre armi più potenti".Malala


BUON 2018

INIZIA un NUOVO ANNO E IL NOSTRO AUGURIO PER TUTTI E' UN MONDO DI
 

Risultati immagini per auguri pace nel mondo

Ho dipinto la pace

Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente.

Ma avevo l’arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

di T. Sorek (una bambina  
 israeliana di 12 anni)